Il corpo della donna è una culla nel quale le emozioni trovano rifugio, nel quale il seme della vita viene fuso con l’energia creativa per gestare e ripartorire la vita in altra forma, nella quale il dolore si trasforma in speranza e la paura in amore.
Il corpo della donna è stato da millenni erotizzato, a tal punto da confonderlo con un modello ideale di femminile che nulla ha a che fare con la realtà.
Il corpo della donna è un coppa che celebra la sua perfetta ciclicità di vita, morte e rigenerazione.
E’ tutto morbido e tondo, perché in questo essere onda ha un’infinita profondità piena di amore.
Il corpo della donna sa, conosce, e riconosce se stesso solamente quando i seni sono connessi al cuore, ed il cuore all’utero, così come le radici di un albero scendono nella profondità della terra e le sue fronde risplendono ampie abbondando di frutti succulenti.
Il cuore è il suo centro del nutrimento: così come pompa e riceve sangue, così nel suo incessante battere dona ossigeno e vita, liberando energeticamente il dolore ed accogliendo fiducia nell’esistenza.
Quando il cuore è vivo ed aperto tutto l’essere (corpo, emozioni, mente, psiche, spirito) viene nutrito…e sono proprio i seni il ponte di comunicazione tra il mondo interiore ed il mondo interiore.
Tra i seni della donna si cerca una soddisfazione molto più profonda di quel che si creda.
Tra essi esiste uno spazio sacro nel quale l’energia d’amore circola, da capezzolo a capezzolo, verso il cuore e da esso all’esterno, creando quello che a me piace chiamare: “la cuccia”.
Uno spazio nel quale entrambi riceviamo e diamo. La donna accoglie aprendosi con fiducia. L’uomo si arrende affidandosi. La donna riceve questo affidarsi e si nutre. L’uomo si sente accolto nella sua fragilità e riceve fiducia. Ecco l’amore.
Questo luogo magico è il primo che il neonato cerca appena nato, perché da esso trarrà la fiducia ed il nutrimento in tutti i sensi per danzare questa vita.
“Fare l’amore” è questo…è uno continuo scambio tra dare e ricevere, fidarsi ed affidarsi, accogliersi nella fragilità e donarsi nella forza autentica…è in questo nutrimento che l’essere umano trova la sua realizzazione.
Qual è la più grande bugia che molti uomini e molte donne stanno portando avanti?
…rinnegare di avere questo profondo, vero, sacro bisogno.
“Ho vissuto questo momento una volta sola nella vita per poi finire col non fare l’amore.
Mi addormentai come un bimbo fra le braccia.
Ognuno cerca accoglienza a prescindere dalle ferite.
Il maschile più del femminile cerca questa cosa che non conosce.
Vuole sentirsi fragile vuole apprendere l’essere salice
la cui forza si adatta al vento senza farne resistenza.
Se solo la donna sapesse davvero quanto un uomo dietro la scusa del sesso
ha bisogno di accoglienza rimarrebbe senza parole
ma con solo l’orgasmo in bocca.
Perché è da questo raccogliersi che il maschile costruisce la presenza teneramente sicura
avvolta da tenerezza sicura e comprensiva.
Da ciò non solo scopre affidarsi che è femminile ma scopre in sé la solidità su cui affidarsi.
Non per niente la vagina e cava calda ed umida
mentre il pene acquista durezza nello starci dentro.
C’è uno scambio tra affidarsi alla fiducia di se e rinforzare e direzionare quella fiducia.
E c’è anche un riscoprire la Lilith che è in ognuno che apre le porte all’ istinto al sesso all’espulsione della maschera socio culturale a favore di un lato puramente istintivo che si manifesta in entrambi ma con amore.
Un lato più libero più puro più vero a tratti perverso
ma figlio di un intimo scoprirsi nell’ eros. “
Un sentito ringraziamento a Paolo Muccio per la sua testimonianza, a tutti gli uomini in cammino e le donne che stanno lavorando per risvegliare i propri cuori.
Quando la donna sanerà il suo cuore, potrà dare nutrimento all’uomo che, nella sua accoglienza, trova la sua autentica forza.
Con amore, Giulia